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In ragione della necessità di contenere la diffusione del contagio da coronavirus e permettere alle attività di riaprire, il Ministero della Salute in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato una serie norme da rispettare per gestire la sanificazione degli ambienti aperti al pubblico. In pratica, per l’apertura del negozio c’è l’obbligo sanificazione con una procedura che, per essere efficace, richiede l’intervento di una ditta specializzata.
Come si effettua la sanificazione di un negozio
Il Governo Italiano per ovviare ad ulteriori problematiche legate allo stato di salute dell’economia nostrana, ha permesso di riaprire le attività a patto di soddisfare alcune norme relative alla sanificazione degli ambienti. Ma come avviene la sanificazione di un negozio?
In primo luogo è bene sottolineare come la sanificazione sia un’operazione ben differente dalla pulizia. In particolare, la pulizia prevede l’eliminazione di quello che viene definito lo sporco visibile attraverso un lavaggio con detergenti di diverso genere. Invece l’intervento di sanificazione è un’operazione successiva a quella di pulizia e prevede la disinfezione di tutte le superfici con l’obiettivo di ridurre al minimo la carica di microorganismi. La sanificazione non è una novità introdotta in questo periodo in virtù del contrasto al contagio da coronavirus, bensì un intervento che andava eseguito già in precedenza e che permetteva di eliminare dalle superfici agenti patogeni di vario genere che molto spesso sono causa di malanni di stagione oltre che di patologie differenti. Il consiglio è dunque quello di affidarsi a ditte specializzate nella disinfestazione le quali, a seconda delle superfici presenti nel negozio, potranno prendere in considerazione le opzioni ottimali.
In cosa consiste la sanificazione di un negozio?
La procedura di sanificazione di un negozio ha come principale obiettivo quello di eliminare la presenza di agenti patogeni su tutte le superfici che vengono maggiormente toccate dalle persone come nel caso delle maniglie, banconi, porte, finestre, scaffali e tanto altro. Il Ministero della Salute raccomanda di soddisfare le norme per la santificazione dei negozi e nello specifico di utilizzare l’ipoclorito di sodio diluito al 1%. Si tratta di una sostanza che molto spesso viene utilizzata anche in casa e che è nota anche con il termine di candeggina. Tuttavia non sempre è possibile utilizzare questo genere di approccio in quanto ci sono alcune superfici che possono essere irrimediabilmente danneggiate.
In alternativa si può prevedere invece l’utilizzo di etanolo conosciuto in gergo anche come alcool etilico con una concentrazione al 70%. Seppur possa apparire come un’operazione piuttosto semplice e comune, la sanificazione richiede una serie di misure di sicurezza per preservare la salute delle persone che normalmente frequentano un determinato ambiente. Prima che venga effettuato l’intervento di sanificazione è necessario spegnere l’eventuale impianto di antincendio e soprattutto coprire con tessuti impermeabili i quadri elettrici e dispositivi meccanici che sono particolarmente sensibili all’umidità. Inoltre al termine della sanificazione, per poter rientrare ed utilizzare una stanza oppure un intero locale, è necessario attendere almeno un paio di ore ed assicurarsi che tutte le superfici trattate siano ben areate.
Sanificazione negozi covid 19: quando eseguire l’intervento
Un recente studio effettuato dalle organizzazioni scientifiche italiane ed internazionali, ha dimostrato che la carica virale dei coronavirus (SARS e Covid) può resistere per molto tempo su diverse tipologie di superfici. Nello specifico il virus può sopravvivere in condizioni ottimali di umidità e di temperatura anche fino a 9 giorni. Questo è il punto di partenza dal quale gli organi governativi hanno deciso di imporre ai negozi che intendono riaprire la propria attività, la sanificazione di tutte le superfici.
Tuttavia non è sufficiente eseguire un solo intervento prima della riapertura bensì prevedere periodicamente la sanificazione in maniera tale da avere sempre ambienti salubri. Per quanto riguarda la periodicità degli interventi il ministero non ha evidenziato tempistiche definite anche se le aziende che operano nel settore e che dunque sono specializzate, raccomandano un intervento almeno ogni 15 giorni. Questo è dovuto al fatto che all’interno di un negozio possano entrare persone asintomatiche con una carica virale in grado comunque di contagiare altre persone anche attraverso le superfici toccate. Tra l’altro gli interventi possono essere anche ammortizzati da un punto di vista economico grazie ad un’apposita norma che il governo ha avuto inserire nel decreto Cura Italia. In particolare per l’anno d’imposta 2020 è previsto un credito d’imposta nella misura del 50% delle spese sostenute per la sanificazione di ambienti e di strumenti di lavoro.
A proposito di strumenti di lavoro, la sanificazione può essere effettuata anche su capi di abbigliamento indossati e soprattutto su biancheria usata ad esempio in un albergo, in un pub, un ristorante e quant’altro. In questo caso la sanificazione dovrà essere effettuata con un lavaggio con sapone ed acqua calda almeno a 90 gradi centigradi. Questo genere di intervento non sempre è possibile in quanto non tutti i tessuti sono in grado di sopportare una lavaggio a 90 gradi senza presentare danni rilevanti. In questi casi si può procedere in maniera alternativa aggiungendo candeggina o altri prodotti a base di ipoclorito di sodio. Con l’uso della candeggina ovviamente il lavaggio può essere eseguito a temperature minore preservando così la bellezza estetica di un capo di abbigliamento.
Perché rivolgersi ad una ditta specializzata per la sanificazione di un negozio
Una attività, come potrebbe essere un negozio di capi di abbigliamento, per poter riaprire e quindi offrire i propri servizi e prodotti al pubblico deve soddisfare una serie di norme per contrastare il contagio da coronavirus. Una situazione piuttosto delicata che deve essere gestita in maniera funzionale per consentire all’Italia di uscire fuori definitivamente da un periodo particolarmente difficile.
Rivolgendosi ad una ditta specializzata per eseguire l’intervento di sanificazione di un negozio, si ha la certezza che tutte le superfici vengano trattate con prodotti adatti, in grado di eliminare quasi al 100% la possibile presenza di cariche virali e comunque di agenti patogeni. Inoltre le agenzie specializzate oltre ad essere riconosciute a livello normativo, permettono anche di accedere al credito d’imposta che per l’anno 2020 è stato fissato al 50% per tutti i costi dovuti per gli interventi di sanificazione di ambienti di lavoro. Insomma rivolgersi ad un’agenzia specializzata per effettuare la sanificazione di un ambiente oltre che essere conveniente dal punto di vista economico in quanto c’è la possibilità di scaricare parte dei costi, lo è anche dal punto di vista del risultato finale che certamente sarà impeccabile.